La maggior parte dei roditori possiede organizzazioni sociali basate sulla territorialità e sulla gerarchia, costituendo spesso sottogruppi, composti da cinque a dieci esemplari.
La composizione dei gruppi
Ogni gruppo difende il suo territorio ed eventuali intrusioni e i suoi maschi interni sono organizzati secondo una scala gerarchica, che nella maggior parte dei casi è stabilita in base all’età dell’individuo. Anche il topo domestico presenta gruppi costituiti da un maschio dominante, da due a cinque femmine e alcuni maschi subalterni, di solito fino a tre, insieme a numerosi giovani.
La composizione prefissata dei gruppi è in evidente contrasto con le norme potenziali riproduttive di queste specie, facendo sì che un gran numero di individui si disperda periodicamente alla ricerca di nuovi territori da colonizzare.
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La comunicazione tra i roditori
Come per gli altri mammiferi, la comunicazione tra gli individui può avvenire tramite la vista, l’udito e l’olfatto, anche se i roditori utilizzano specialmente questi ultimi due sensi.
Un celebre esperimento sui ratti ha dimostrato che gli individui acquisiscono informazioni sulle fonti alimentari tramite l’odore presente sulle labbra degli altri. L’olfatto restituisce importanti informazioni anche sullo stato riproduttivo delle femmine e sul rango degli individui. Infatti, i roditori sono soliti marcare il territorio con urina, feci e feromoni, e più delle volte ciò avviene mediante getti d’urina con cui i maschi cospargono l’area vitale, spesso contromarcando l’urina degli altri maschi, comunicando così ai gruppi sociali presenti la presenza di un maschio dominante.
I roditori comunicano tuttavia anche tramite segnali acustici, specialmente nell’ambito della cura parentale. Gli ultrasuoni sono emessi prevalentemente da piccoli sorpresi al di fuori del nido e sono indotti da stimoli esterni, come il contatto con altri individui o il disturbo da parte dell’uomo, o per indicare, come succede anche per gli adulti, situazioni di allarme.