Oltre al caldo e all’affollamento turistico, l’estate italiana porta con sé un fenomeno sempre più visibile: la proliferazione di topi e ratti nei centri urbani. Da Nord a Sud, moltissime le segnalazioni e le richieste di intervento, mentre i roditori – già abitanti stabili delle città – diventano particolarmente attivi nelle ore serali e notturne.
L’articolo di fine luglio del quotidiano La Stampa evidenzia come da nord a sud, da Asti e Treviso, passando per Imperia e fino a Caserta, si siano verificati aumenti significativi nelle popolazioni di roditori presenti nei centri urbani. Certamente hanno fatto notizia anche i titoli delle testate che introducevano nuove modalità per correre ai ripari dalle infestazioni (esche al prosecco e l’introduzione di superpredatori naturali per risolvere il problema): quanto preme evidenziare, principalmente, sono le cause e la necessità di sensibilizzare alla prevenzione e alle idonee pratiche igieniche e di sicurezza.
Altro aspetto sul quale è necessario riflettere è che in presenza di un aumento di popolazioni di ratti, aumentare l’utilizzo delle classiche derattizzazioni a base di veleni in modo massivo sarebbe poco sostenibile, e non ridurrebbe di certo i rischi nei confronti di altri animali. Il punto, riguarda in particolare l’inefficacia delle sole soluzioni con interventi spot: servono strategie sistemiche e durature e, ancora una volta, un’azione preventiva.
Dell’interesse mediatico per l’aumento di topi e ratti sarebbe opportuno constatare che per la salute e la sicurezza delle persone occorre monitorare anche la presenza di infestazioni legate ad altri animali e insetti di cui magari si parla meno o che possono sembrare erroneamente normali: mai fatto un aperitivo in una città d’arte presi d’assalto da vespe e piccioni? E soprattutto – rivolgendoci a ristoratori e commercianti – è mai capitato che anche il vostro esercizio risentisse delle infestazioni in corso nelle attività vicine? Da questo punto di vista è utile osservare come insetti, volatili e roditori, soprattutto in contesti aperti e in presenza di plateatici, non si pongano confini fisici e come la catena alimentare sia un ingranaggio sempre attivo: partendo da queste considerazioni, occorre agire di conseguenza attraverso strategie preventive, programmi e interventi creati ad hoc che possono fare la differenza.
I servizi di disinfestazione e derattizzazione di Saluber per il settore Ho.re.ca.
Fra le cause: il turismo e l’impatto sull’igiene pubblica
In alcune località turistiche, durante la stagione estiva, la popolazione può duplicare o persino triplicare rispetto ai residenti stabili. Questo incremento improvviso di persone influisce sull’igiene urbana e sulla capacità dei servizi di gestione dei rifiuti, che sicuramente vengono potenziati, ma crea anche condizioni favorevoli per la presenza di insetti e altri infestanti, grazie alla maggiore disponibilità di cibo e rifiuti generata da chioschi, bar, ristoranti e altre attività ricettive. Gli scarti alimentari e le derrate rappresentano in tal senso una fonte costante e abbondante di cibo per i roditori e gli altri infestanti; gli avanzi gettati in contenitori scoperti o fuori orario ne aumentano l’accessibilità.
Un’elevata presenza turistica può sovraccaricare i sistemi di raccolta dei rifiuti, specie nei periodi di picco: cassonetti pieni o sacchi a terra diventano veri e propri banchetti per i roditori. Le zone a forte densità commerciale, spesso ricche di intercapedini, scantinati e luoghi di scarico diventano ambienti perfetti per nidificare, soprattutto nei casi in cui gli scarti non vengano gestiti idoneamente.
Però è anche doveroso ricordare che il turismo nelle città d’arte o costiere prolunga l’attività urbana nelle ore notturne, momento in cui i ratti sono più attivi: anche per questo si possono avere più avvistamenti e, di conseguenza, una maggiore percezione dell’infestazione.
Topi e ratti in città: il ruolo del cambiamento climatico e urbanizzazione
Il turismo è l’unica causa dell’aumento di infestazioni? In estate incide sicuramente in modo significativo, ma sono da considerare anche i periodi di migrazione dei ratti e il fatto che anche in quelle località non interessate dal turismo di massa, durante l’estate si osserva spesso un aumento della domanda di servizi ristorativi, commerciali e ricreativi, dovuto a una maggiore frequentazione stagionale o a eventi locali.
Vedi anche “Le più comuni infestazioni e i principali rischi per il settore Ho.re.ca”.

In realtà, nei centri urbani, si sta verificando un aumento costante, e non solo stagionale di ratti: una recente ricerca pubblicata sulla rivista Science Advances1 conferma che l’incremento delle temperature globali e la crescente urbanizzazione stanno contribuendo in modo diretto all’aumento delle popolazioni di ratti in molte città del mondo. Lo studio, guidato dal biologo Jonathan Richardson dell’Università di Richmond, mostra come le aree urbane più calde e meno verdi offrano condizioni ideali per la riproduzione e la sopravvivenza dei roditori.
Le grandi città del mondo, da New York ad Amsterdam fino a Roma, stanno registrando un aumento significativo della popolazione di ratti: lo studio ha analizzato i dati di 16 metropoli nell’arco di 7-17 anni, riscontrando aumenti in oltre il 69% dei casi. Le cause principali? Il riscaldamento globale, l’aumento della densità abitativa e la progressiva scomparsa del verde urbano.
Secondo il biologo Jonathan Richardson le temperature più alte e gli inverni più miti allungano la stagione riproduttiva dei roditori e ne facilitano la sopravvivenza. In parallelo, più abitanti significano più rifiuti e più habitat disponibili per i topi, che trovano rifugi ideali nelle infrastrutture cittadine.
L’unica strategia davvero efficace, secondo Richardson, è l’igiene urbana: contenere i rifiuti in modo sicuro, ridurre l’esposizione dei sacchi dell’immondizia per strada, e rendere l’ambiente urbano ostile ai roditori, eliminando fonti di cibo e nascondigli. New York, ad esempio, sta sperimentando con successo l’uso di contenitori chiusi e modifiche nella raccolta dei rifiuti.
Il messaggio è chiaro: per contrastare l’invasione silenziosa dei topi non basta combatterli, bisogna prevenirli, ripensando profondamente la gestione dei rifiuti e lo sviluppo urbano. In un mondo sempre più caldo e densamente popolato, la convivenza forzata con questi piccoli ma resistenti mammiferi rischia di diventare la nuova normalità, se non si agirà con tempestività e rigore.
I servizi di Saluber pensati per gli enti pubblici, ne parliamo qui.
Il problema non è solo ambientale, ma anche sanitario: i ratti possono trasmettere più di 50 agenti patogeni, tra cui leptospirosi, hantavirus e salmonellosi. Per questo, esperti come Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, sollecitano un approccio integrato e sistemico – basato sul concetto di One Health – che approcci unitamente la salute umana, animale e ambientale.
Una moderna e competente azienda di disinfestazione può affiancare anche nello studio e adozione di strategie preventive, in un’ottica strutturale, di pest proofing e gestionale.
Non solo topi e ratti
Non sono solo i roditori a beneficiare dell’aumento di attività durante la stagione estiva: anche altri infestanti, come piccioni, vespe e insetti proliferano laddove cresce la domanda di servizi ristorativi, commerciali e aumenta la presenza di persone. L’incremento della frequentazione comporta inevitabilmente un maggiore volume di rifiuti e derrate esposte, creando condizioni favorevoli per la presenza e la riproduzione di diverse specie infestanti.
Anche durante le chiusure estive delle aziende, tuttavia, è fondamentale mantenere alti standard di prevenzione: è necessario rispettare rigorosamente i criteri di igiene e sicurezza, adottando accorgimenti operativi, gestionali e strutturali per evitare nidificazioni e la proliferazione di infestazioni. Ciò include la gestione corretta di derrate e scarti, la protezione dei materiali e la manutenzione degli ambienti, così da prevenire la presenza di infestanti e tutelare la sicurezza e l’efficienza delle strutture al momento della riapertura.
- Increasing rat numbers in cities are linked to climate warming, urbanization, and human population, Jonathan L. Richardson, Richmond University, Science Advance, 2025. ↩︎