La tracciabilità degli alimenti è essenziale nella catena produttiva, poiché permette di seguire ogni prodotto dal punto di origine fino al consumatore, supportando il controllo qualità, la trasparenza e la sicurezza alimentare.
Dalla materia prima al prodotto confezionato, la gestione alimentare è un processo complesso e delicato, soggetto a rischi, soprattutto legati agli infestanti.
Ci sono situazioni in cui si ricorre alla rintracciabilità, ovvero quando diventa necessario risalire all’origine di un’infestazione lungo tutta la catena produttiva, dalla materia prima fino al prodotto finito sugli scaffali della GDO: questo è fondamentale per tutelare il consumatore, isolare eventuali lotti contaminati e stabilire responsabilità tra fornitori, produttori e distributori. Le infestazioni possono avere diverse origini e tipologie: insetti delle derrate, come larve e adulti di tignole o coleotteri, possono svilupparsi nei magazzini di stoccaggio del fornitore o durante la lavorazione e il confezionamento; insetti introdotti nei punti vendita possono contaminare prodotti già confezionati.
Analizzare correttamente il tipo di infestante, lo stadio di sviluppo e i segni lasciati sul prodotto o sulla confezione permette di tracciare l’origine dell’infestazione, distinguendo tra contaminazioni avvenute a monte della filiera o a valle, e consente di intervenire con azioni mirate per prevenire ulteriori rischi.
Uno degli insetti, in particolare lepidotteri, più insidiosi per le produzioni alimentari è la Plodia interpunctella, più comunemente chiamata tignola fasciata del grano, che predilige l’insediazione in magazzini di stoccaggio di cereali, farine, semi oleosi, prodotti confezionati e frutta secca (negli Stati Uniti è la causa più rilevante di infestazioni nelle produzioni di arachidi, pur non avendo la capacità di perforare il guscio, semplicemente sfruttandone microfori e imperfezioni)1.
Plodia Interpunctella: crescita e sviluppo nei magazzini alimentari
I fattori che influenzano l’ovideposizione di Plodia interpunctella includono la presenza o la vicinanza di materie prime o semilavorati alimentari: questo insetto delle derrate depone le proprie uova direttamente sulle materie prime o in prossimità di esse e, qualora ne percepisca la presenza o l’odore, ma le risorse alimentari non siano immediatamente accessibili, le deposita vicino all’imballaggio.
La proliferazione, lo sviluppo e il ciclo biologico dell’insetto vengono favoriti dalle temperature moderate (20–30°C), dall’umidità relativa, intorno al 70%, dal tipo di prodotto o materiale alimentare stoccato. Ad esempio, alcune ricerche hanno dimostrato che la plodia predilige alcuni oli, che fungono da stimolo alla riproduzione, come l’olio di noce, mentre altri possono essere un deterrente, come il poleo (olio essenziale di Lippia Turbinata).
Infine, ma non meno importante, alcuni studi hanno rilevato come le condizioni esterne ai magazzini alimentari abbiano un ruolo determinante nella presenza di questi insetti all’interno.

Come e dove è nata l’infestazione?
Le larve di Plodia Interpunctella possono sfruttare fori o punti deboli nel packaging penetrando nelle materie prime o nei semilavorati alimentari confezionati: una volta all’interno, le larve si nutrono del contenuto, scavano gallerie e producono frass2 e bave sericee, mentre gli adulti depongono le uova nelle vicinanze o nei punti deboli del packaging, laddove il cibo è accessibile.
L’analisi del danno al packaging e della distribuzione delle larve o del frass può aiutare a stabilire l’origine dell’infestazione: confezioni integre contaminate indicano un’infestazione avvenuta a monte, durante il confezionamento o in magazzini del fornitore, mentre danni localizzati o lo sfruttamento di aperture suggeriscono un ingresso avvenuto a valle, durante lo stoccaggio o il trasporto.
Confrontando inoltre le date di produzione e di arrivo dei lotti, insieme alle condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo dell’insetto, è possibile identificare il punto critico della filiera e intervenire in modo mirato per prevenire ulteriori contaminazioni.
Riconoscere l’origine dell’infestazione: cosa abbiamo fatto in Saluber
Nel magazzino di una grande catena di distribuzione era stato rilevato un lotto di barrette ai cereali infestato da Plodia interpunctella. La domanda era chiara: l’infestazione era nata presso il fornitore o si era sviluppata all’interno del deposito del cliente? Per risolvere il dubbio, abbiamo preso in carico l’analisi del caso, concentrandoci sul packaging, un sacco in polipropilene.
Con l’ausilio del microscopio, abbiamo esaminato attentamente i danni alla confezione. Grazie alla conoscenza dell’apparato boccale della Plodia, capace di masticare e perforare determinati materiali, abbiamo potuto interpretare la direzione dei fori: fori orientati verso il basso, avrebbero indicato che il problema era iniziato presso il produttore; verso l’alto, suggerivano che l’infestazione si era sviluppata durante lo stoccaggio. L’analisi ha rivelato che la maggior parte dei danni era rivolta verso il basso, confermando che le larve si erano sviluppate all’interno della confezione prima che il prodotto lasciasse il fornitore.
L’osservazione del packaging, unita alla comprensione del comportamento biologico dell’insetto, possibile grazie alla presenza nel nostro team di biologi ed entomologi, e all’interpretazione della direzione dei fori, ha permesso di risalire all’origine dell’infestazione. In questo modo, è stato possibile isolare il lotto contaminato e definire interventi mirati, proteggendo i consumatori e garantendo la sicurezza lungo tutta la filiera.

La tignola può perforare il packaging?
Uno studio condotto nel 20143 ha esaminato l’effetto della perforazione da parte delle larve di Plodia interpunctella su vari film di imballaggio flessibili, tra cui il polipropilene. I risultati hanno mostrato che le larve di questo insetto sono in grado di penetrare rapidamente attraverso film di polipropilene di 20 micron e 30 micron, perforandoli completamente entro 72 ore. Questo rende i film sottili di polipropilene meno efficaci come barriera contro gli insetti.
Un altro studio del 20194 ha valutato l’effetto delle perforazioni nel packaging in polipropilene sulle infestazioni da parte delle uova di Plodia interpunctella: i risultati hanno evidenziato che anche piccole perforazioni nel packaging possono consentire l’infestazione da parte delle uova dell’insetto. In particolare, quando erano presenti perforazioni di 5 mm nel packaging, Plodia interpunctella riusciva a localizzare e infestare efficacemente le barrette di cereali con le proprie uova.
Rilevazione e gestione della plodia
Il controllo e la gestione di Plodia interpunctella vengono affrontati con un approccio integrato, combinando diverse strategie per ridurre l’infestazione. E’ raccomandabile in primis implementare le attività di prevenzione, con la finalità di ridurre i rischi legati alla presenza di questo infestante: l’ispezione delle merci in ingresso, la corretta conservazione degli alimenti in contenitori ermetici, la rotazione delle merci, la pulizia dei magazzini, la sigillatura di fessure intercapedini e l’utilizzo di barriere fisiche come zanzariere e barriere antinsetti su porte e finestre.
Fra le tecniche di controllo, la confusione sessuale, una modalità che sfrutta l’utilizzo di feromoni: questi saturano l’aria creando false tracce che mascherano il segnale naturale delle femmine. Le trappole a feromoni vengono utilizzate per il monitoraggio del livello di infestazione e per catturare gli esemplari maschi. Anche le esche alimentari servono sia nelle fasi di monitoraggio, che per la cattura massale e sfruttano l’attrazione dell’insetto verso specifici odori alimentari, simulando la presenza di fonti di cibo adatte alla deposizione delle uova o all’alimentazione delle larve: l’olio di oliva o di sesamo, ad esempio. Altre strategie prevedono l’uso, laddove possibile, di temperature estreme, sia fredde che calde e la fumigazione, per ostacolare lo sviluppo delle larve e degli adulti.
Per la gestione efficace di infestazioni in ambienti di produzione e stoccaggio alimentare, è fondamentale rivolgersi a un’azienda specializzata in disinfestazione, derattizzazione e pest control che operi secondo i principi della lotta integrata e nel pieno rispetto delle normative, anche in relazione agli standard volontari, come BRC e IFS. Un partner qualificato è in grado di offrire interventi mirati e preventivi, analizzando i rischi specifici del sito produttivo e attuando monitoraggi costanti con trappole a feromoni, sensori digitali e controlli biologici.
- S. Mohandass, Biology and management of Plodia interpunctella in stored products, 2007, University of Nebraska ↩︎
- Il frass è il termine tecnico usato in entomologia per indicare il materiale di scarto prodotto dagli insetti, in particolare da quelli che si nutrono o scavano all’interno di materiali organici come legno, cereali, farine, semi o prodotti confezionati. E’ composto da escrementi, cibo parzialmente digerito, frammenti di materiale rosicchiato. ↩︎
- S.H. Lee, Effects of type and thickness of flexible packaging films on perforation by Plodia interpuntella, 2014 University of Korea ↩︎
- R. Aulicky T. Vendl V.Stejskal, Evaluation of contamination of packages containing cereal-fruit bars by eggs of the pest Indian meal moth (Plodia interpunctella, Lepidoptera) due to perforations in their polypropylene foil packaging, 2019. ↩︎