Le aziende, indipendentemente dal settore di appartenenza, devono rispettare le normative in materia di igiene e sicurezza, al fine di garantire ambienti salubri. Fra le pratiche che ne favoriscono il mantenimento, anche la prevenzione e il controllo da infestazioni di insetti e roditori e l’eventuale disinfestazione sono determinanti.

La corretta gestione degli infestanti non è solo una questione di decoro, ma una buona pratica a supporto dell’igiene e, in molti casi, un obbligo legale che tutela la salute pubblica e garantisce la conformità alle disposizioni sanitarie.

Per tutti e di carattere generale: il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro

Le normative che riguardano l’igiene, la sicurezza e la salubrità degli ambienti variano in base al settore, ma alcuni regolamenti sono di carattere generale e si applicano a tutte le aziende: ne è un esempio, il D.Lgs. 81/2008, il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro.

Il decreto impone ai datori di lavoro di garantire ambienti sicuri: introduce la necessità di intervenire nella gestione dei rischi biologici e delle condizioni igieniche dei luoghi di lavoro. Indirettamente, tratta così anche il tema della disinfestazione, che rientra fra le misure generali di prevenzione e protezione.
Secondo il Testo Unico, il datore di lavoro è tenuto a valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, inclusi quelli legati all’uso di attrezzature, sostanze chimiche e all’organizzazione del lavoro, indicandoli nel documento di valutazione dei rischi.

Il Testo Unico sancisce inoltre che le misure preventive e protettive devono essere adottate per eliminare o ridurre al minimo i rischi identificati, privilegiando le soluzioni collettive rispetto a quelle individuali.

Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, qualche dettaglio

L’articolo 15 del D.Lgs. 81/2008 elenca le misure generali di tutela per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro:

  • Valutare e programmare i rischi, analizzando tutti i rischi presenti e pianificando la prevenzione integrandola nell’organizzazione aziendale
  • Eliminare o ridurre i rischi alla fonte, quando possibile, oppure, ridurli al minimo con tecnologie e misure aggiornate.
  • Limitare l’esposizione dei lavoratori riducendo al minimo il numero di lavoratori esposti e l’uso di sostanze pericolose.
  • Favorire la protezione collettiva a quella individuale, dando la priorità a misure che proteggono tutti, rispetto ai dispositivi di protezione individuale.
  • Informazione, formazione e istruzioni rivolte a lavoratori, dirigenti, preposti e rappresentanti della sicurezza.
  • Partecipazione e consultazione, coinvolgendo i lavoratori e i loro rappresentanti nelle decisioni di sicurezza.
  • Miglioramento continuo, adottando misure, codici di condotta e buone prassi per alzare progressivamente il livello di sicurezza.

L’articolo 28 del Testo Unico stabilisce che la valutazione dei rischi debba riguardare tutti i rischi complessivamente presenti sul luogo di lavoro, tenendo conto di ogni aspetto che possa incidere sulla salute e la sicurezza dei lavoratori. Sebbene non dichiarato esplicitamente, si può evincere il collegamento indiretto con il rischio legato alla presenza di infestanti, elemento che incide sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

L’articolo 266 fa specifico riferimento al rischio di esposizione ad agenti biologici. Per agenti biologici la norma fa riferimento a qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare
ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni: microrganismi e culture cellulari, quindi virus, batteri, funghi, parassiti, ecc. In tal senso il riferimento più vicino alla disinfestazione riguarda i servizi di disinfezione per eliminare la presenza di questi microrganismi. Gli infestanti così come li intendiamo non sono direttamente coinvolti, ma è bene ricordare che spesso fungono da vettori. Citiamo a esempio la zanzara, come vettore potenziale del virus West Nile.

Igiene e sicurezza nel settore agroalimentare: dalla normativa cogente, agli standard volontari

Vi sono categorie specifiche, come l’industria alimentare o l’agroalimentare, che sono soggette a normative stringenti sulla sicurezza dei prodotti e la tutela della salute dei consumatori.
Nel tempo, infatti, è sorta la necessità di introdurre regole che stabilissero le condizioni basilari per l’igiene nei luoghi di produzione, manipolazione e distribuzione degli alimenti e man mano si è sviluppata anche una maggiore sensibilità sulla sicurezza alimentare.

Le norme del Pacchetto Igiene, Regolamento (CE) n. 852/2004 e Reg. (UE) 2017/625 affidano agli operatori del settore alimentare (OSA) la responsabilità diretta della sicurezza degli alimenti, imponendo l’obbligo di garantire igiene in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione. Ciò avviene attraverso l’applicazione del sistema HACCP come strumento preventivo, l’adozione di procedure di tracciabilità per ricostruire il percorso di alimenti e mangimi e la collaborazione con le autorità competenti tramite controlli ufficiali volti a verificare il rispetto delle norme.

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Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), ad esempio, ha introdotto un sistema obbligatorio di autocontrollo che richiede l’identificazione e il monitoraggio dei punti critici nel ciclo produttivo per prevenire contaminazioni, incluse quelle dovute alla presenza di infestanti.

Non c’è però solo l’HACCP: anzi, questo rimane il requisito minimo alla conformità normativa, ma ancora non si concentra su una vera cultura della sicurezza, è ancora vincolato all’applicazione pratica, alla costanza dei controlli, alla formazione del personale. Negli anni, la normativa comunitaria e quella nazionale hanno sviluppato e migliorato regole volte a tutelare la qualità, la sicurezza e l’igiene dei prodotti alimentari, ma anche degli allevamenti, la salute animale e la biosicurezza.

Il percorso del settore alimentare verso la qualità ha portato all’introduzione di standard internazionali: in questo contesto le aziende della filiera scelgono di aderirvi volontariamente per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato e certificare la sicurezza e la qualità dei propri processi e prodotti. Rispettare i requisiti di standard come BRC, IFS, ISO 22000 significa sottoporsi a controlli rigorosi, sistematici e periodici, oltre a implementare, sia a livello operativo che gestionale, percorsi di miglioramento continuo che coinvolgono l’intera organizzazione.

Come tutelarsi e promuovere un ambiente sicuro in azienda?

Per evitare rischi e garantire un ambiente di lavoro sicuro è indispensabile effettuare controlli periodici degli ambienti e adottare un piano di prevenzione efficace.
Collaborare con aziende esperte di pest management aiuta a implementare strategie di disinfestazione mirate, integrandole nei piani di prevenzioni orientati alla sicurezza sul lavoro. È fondamentale mantenere la documentazione aggiornata sugli interventi effettuati e sensibilizzare il personale affinché sia informato e segua le corrette procedure di gestione.